sabato 2 aprile 2011

"NO" ALLA CENTRALE NUCLAERE A FOCE SELE....

Nucleare? No grazie!
Abbiamo già pagato molto in termini di discariche
e di morti per tumore!

Uno dei siti individuati per la creazione di una centrale nucleare è la piana del Sele, nel tratto che va da Persano alla foce del  fiume Sele. Un'altra dovrebbe nascere a Caserta, sul fiume Liri-Garigliano.
Quelle che erano solo  un chiacchiericcio  sono diventate realtà.

Secondo gli scienziati del CNEN, che è il centro nazionale per l'energia nucleare, queste due località sono state scelte perché le centrali necessitano di una molta acqua per raffreddare i reattori, oltre alla natura del terreno poco sismica e con scarsa popolazione nelle immediate vicinanze.
Ma non c’è il solo pericolo nucleare, ma anche del problema di dove depositare le scorie radioattive una volta entrata in funzione la centrale.
E mentre il governo e le regioni discutevano di questo, in Giappone è successo quel che tutti sappiamo.
Come si fa a non essere fortemente preoccupati visto che la regione Campania, per bocca del suo presidente, l’on. Caldoro, nella conferenza stato-regioni, ha dato la propria disponibilità alla realizzazione di una centrale nucleare nel territorio di sua competenza?  
Con questa decisone la giunta regionale ha di fatto ribaltato la posizione di quella precedente a guida Bassolino, che di fatto vietava la costruzione di centrali nucleari in Campania che poi  fu bocciata dalla Corte Costituzionale.

Viene da chiedersi come sarebbe finita la campagna elettorale per le regionali se l’On Caldoro, nel suo programma, avesse detto di essere favorevole alla costruzione di centrali nucleari in Campania?
A preoccupare è anche il silenzio complice di tantissime amministrazioni locali che, a prescindere dal loro colore o orientamento politico, dovrebbero essere le prime ad osteggiare queste scellerate decisioni.
Invece sulla vicenda non c’è stato il benché minimo balbettio.
Nessuna presa di posizione. Sulla stesa lunghezza d’onda c’è l’amministrazione di Montecorvino Pugliano, dove nessuno dei suoi componenti, nemmeno queli che si sono sempre dichiarati di sinistra o ambientalisti, hanno detto la benchè minima parola o fatto un qualsivolgia atto.
Perché l’amministrazione non ci fa conoscere il proprio pensiero su questa vicenda?
Cosa lo impedisce? La sudditanza al presidente della provincia e a quello della regione?
Perché non si fa un Consiglio Comunale aperto con una delibera di voti contro la centrale?
Il nucleare non è né rosso, né bianco, né verde, né nero.
E’ solo nucleare e basta. Qui non c’entrano i partiti o le colorazioni politiche.


Qui c’entra la salute nostra e dei nostri cari. E per quella lotteremo. Anche duramente.

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